Il trauma psicologico riguarda un ricordo o un episodio che l’individuo percepisce come stressante, è qualcosa che irrompe nella vita destabilizzando gli equilibri funzionali. Non sempre il cervello è in grado di elaborare le reazioni emotivi che tale evento genera e, in questi casi le emozioni e le sensazioni corporee si bloccano compromettendo il benessere dell’individuo. E’ difficile quantificare o classificare un trauma, infatti la natura di esso è soggettiva ovvero dipende da come il soggetto lo percepisce e quanto influenza il funzionamento psichico. Il trauma psicologico non risolto può generare disturbi psicologici e creare situazioni di malessere tale da condizionare la quotidianità del soggetto (Disturbo d’ansia, Disturbo post traumatico da stress, etc.).
Ciascun individuo reagisce maniera differente a un determinato trauma: c’è chi riesce a superarlo e tornare in breve tempo alla vita precedente al trauma; c’è invece chi non reagisce e sembra rivivere le stesse sensazioni dolorose che ha provocato il trauma passato, queste sensazioni sono tipiche del Disturbo Post Traumatico da Stress. Spesso si avvertono delle reazioni fisiche quali la tachicardia e il senso di nausea, si hanno sbalzi di temperatura corporea, o si ha paura di restare da soli, si ha un costante e irrefrenabile bisogno di vicinanza e di supporto.
I pensieri negativi e i ricordi dell’evento traumatico arrivano involontariamente. Succede spesso che alcune situazioni o alcune persone richiamino l’evento, ciò accade poichè l’evento viene associato ad altri fattori capaci di generare malessere. Rivivere il trauma non porta solo conseguenze emotive ma crea anche dei disagi di natura fisica che portano malessere come ad esempio, nausea, dolori allo stomaco, stanchezza, etc.
Spesso, quando si vivono situazioni di malattie o morte di una persona cara, una delle sensazioni più spiacevoli che il soggetto continua a provare nel tempo è il senso di Colpa per non aver fatto nulla o non aver fatto abbastanza. Tutto ciò genera una significativa vulnerabilità nell’individuo che sfocia in rabbia nei confronti degli altri e soprattutto nei confronti dei familiari. Sono frequenti i pensieri di morte e si ha spesso paura che l’evento traumatico possa ripresentarsi.
La psicoterapia fornisce al paziente un ambiente sicuro dove iniziare a sperimentare la loro nuova storia e, in un secondo tempo, estenderla fuori dal contesto terapeutico ovvero nella propria vita quotidiana.
Ciascun individuo reagisce maniera differente a un determinato trauma: c’è chi riesce a superarlo e tornare in breve tempo alla vita precedente al trauma; c’è invece chi non reagisce e sembra rivivere le stesse sensazioni dolorose che ha provocato il trauma passato, queste sensazioni sono tipiche del Disturbo Post Traumatico da Stress. Spesso si avvertono delle reazioni fisiche quali la tachicardia e il senso di nausea, si hanno sbalzi di temperatura corporea, o si ha paura di restare da soli, si ha un costante e irrefrenabile bisogno di vicinanza e di supporto.
I pensieri negativi e i ricordi dell’evento traumatico arrivano involontariamente. Succede spesso che alcune situazioni o alcune persone richiamino l’evento, ciò accade poichè l’evento viene associato ad altri fattori capaci di generare malessere. Rivivere il trauma non porta solo conseguenze emotive ma crea anche dei disagi di natura fisica che portano malessere come ad esempio, nausea, dolori allo stomaco, stanchezza, etc.
Spesso, quando si vivono situazioni di malattie o morte di una persona cara, una delle sensazioni più spiacevoli che il soggetto continua a provare nel tempo è il senso di Colpa per non aver fatto nulla o non aver fatto abbastanza. Tutto ciò genera una significativa vulnerabilità nell’individuo che sfocia in rabbia nei confronti degli altri e soprattutto nei confronti dei familiari. Sono frequenti i pensieri di morte e si ha spesso paura che l’evento traumatico possa ripresentarsi.
La psicoterapia fornisce al paziente un ambiente sicuro dove iniziare a sperimentare la loro nuova storia e, in un secondo tempo, estenderla fuori dal contesto terapeutico ovvero nella propria vita quotidiana.